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MARCO REA

Classe 1975, romano di nascita, attualmente è uno degli artisti più rappresentativi della corrente lowbrow \ pop surrealista. Le sue opere, realizzate con bombolette spray, sono il risultato della reinterpretazione di immagini già esistenti, alterate fino a mostrarne un’anima segreta, oscura e malinconica. Sfruttando la tecnica della verniciatura a spruzzo su cartelloni pubblicitari e manifesti, sinistre creature emergono da un’immagine patinata, creata ad hoc per vendere un determinato tipo di articolo e stimolare il desiderio di consumo, caratteristica tipica dei prodotti della cultura di massa.
Rimosso il prodotto, l’atmosfera cambia totalmente, il soggetto si piega alla sua volontà, e diventa altro. I suoi modelli preferiti sono le donne, perse nella loro intimità, colte nei loro spazi mentali.

“Quando un maestro indossa una maschera, questo non significa che mette la sua maschera sul suo viso, ma si intende che egli mette il suo spirito nella maschera.” Anni fa lessi questa frase e ne rimasi colpito: in generale si è portati a pensare che indossando una maschera il nostro essere venga annullato, mentre in realtà emerge la nostra vera essenza, la nostra anima. Attraverso la maschera le creature delle mie opere non si nascondono ma si svelano.”

Le sue ispirazioni artistiche derivano dall’osservazione delle opere di Bacon, Schiele, Witkin, Bellmer. La sua arte esprime una forte personalità emotiva, i suoi volti si distaccano dalla realtà in cui sono inseriti e si materializzano in un vuoto silenzio carico di ansia e inquietudine.

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